Intervista all’ex Sottosegretario alla Difesa, Angelo Tofalo, oggi Direttore scientifico della Cyber Security Italy Foundation
ROMA – Nel mondo aumenta l’utilizzo di dispositivi connessi alla rete: “Ce ne sono 45 miliardi per quasi 8 miliardi di esseri umani”, tuttavia in Italia “siamo fondamentalmente un paese di analfabeti digitali, ce lo dicono i dati” e persino i cosiddetti nativi digitali “non hanno quella conoscenza culturale di uno strumento che offre tante opportunità ma presenta altrettanti pericoli” dice l’ex Sottosegretario alla Difesa, Angelo Tofalo, oggi Direttore scientifico della Cyber Security Italy Foundation nella videointervista alla Dire.
Il problema, secondo Tofalo, va risolto innanzitutto trasmettendo ai cittadini l’importanza della sicurezza nell’utilizzo della rete. Questo è il principale focus della Cyber Security Italy Foundation che riunisce “i migliori esperti e capi della cyber delle principali aziende che operano nel settore italiano, una famiglia che si sta allargando, nella quale stanno entrando anche responsabili cyber di importanti istituzioni italiane”. Gli obiettivi della Fondazione sono “la diffusione della cultura della sicurezza cibernetica per proteggere i dati e le informazioni degli italiani, quindi l’utilizzo corretto dei device. E la formazione a tutti i livelli: abbiamo fatto accordi per master universitari ma anche con licei e istituzioni tecnici. È li- sottolinea Tofalo- che deve partire con i giovani un lavoro culturale e di formazione per far crescere quelle nuove leve che avranno il compito di difendere le infrastrutture critiche e il sistema Paese“.
Perché quello della cybersicurezza è ormai un settore che abbraccia l’ambito civile e quello militare: “Da Sottosegretario alla Difesa nei governi Conte- ricorda Tofalo- mi sono concentrato sulle nuove sfide del dominio spaziale e del dominio cibernetico”. In quest’ultimo, “ho spinto personalmente affinché l’Italia si dotasse di un comando, il Cor (Comando Operazioni in Rete), per eseguire operazioni militari nel mondo cibernetico come già facevano soprattutto Usa e Francia. Oggi non abbiamo più nulla da invidiare agli altri” conclude.
Fonte: Agenzia DIRE